"La fruizione di un giardino healing e l'interazione che avviene tra le persone e l'ambiente."
L’utilizzo attivo o passivo della natura, in particolar modo di un giardino terapeutico porta con sé l’importante e indispensabile stimolo dei sensi, per un beneficio più ampio.
Per l’ottenimento di benessere nella natura, e quindi per una corretta progettazione di un giardino che sia realmente healing, ci dovrebbe essere un bilanciamento tra:
- Utilizzo passivo – contemplare/ sostare
- Utilizzo attivo – lavorare/ fare attività
- Utilizzo sensoriale – esperienza dei sensi
Di fatto, queste fruizioni portano conseguentemente interazioni tra uomo e natura, che possono acquisire connotazioni diverse in base alla tipologia di giardino e in base ad una progettazione che voglia far leva più su di una che sull’ altra.
Un bilanciamento tra i diversi utilizzi passivo-attivo-sensoriale è auspicabile ma non sempre un giardino terapeutico riesce a rispondere alla complessità di queste richieste, poiché alcune interazioni non sono solo ed esclusivamente frutto di una corretta progettazione ma anche e soprattutto di un utilizzo, di una cura e di un mantenimento del giardino stesso.
Per questa complessità, le interazioni e le conseguenti reazioni che si dovrebbero attivare in un giardino perché possa essere considerato healing sono:
- Interazione informativa: stimoli e informazioni vengono recepiti, elaborati ed interpretati tramite processi cognitivi;
- Interazione fisica: frutto di attività motorie, legate ad attività sportive o ri-abilitative o legate per esempio al semplice passeggio;
- Interazione sensoriale: frutto del coinvolgimento degli organi di senso ( vista, tatto, olfatto, udito, gusto) – quindi in parte anche fisica - legata alla percezione degli stimoli esterni;
- Interazione funzionale: l’azione dell’uomo sull’ambiente e le conseguenti modifiche;
- Interazione spazio-temporale: una relazione con l’ambiente, ma anche con oggetti, con attività, che porta a comprendere la dimensione temporale;
- Interazione culturale: una relazione con il luogo, attraverso elementi che lo identificano, qualificano.
Se una progettazione che tenga conto di queste relazioni è necessaria, altrettanto lo è l’indirizzo all’utilizzo, al mantenimento alla cura del giardino stesso, delle attività praticabili.
Non può esistere una corretta progettazione di un ambiente definito healing se a questa non è strettamente connessa una gestione del giardino e delle sue attività nel tempo, altrimenti la definizione di healing garden viene vanificata.
autore: Monica Botta | foto: Monica Botta