RICORDARSI DI RICORDARE IN GIARDINO

La signora Lucia sferruzza a maglia sotto alla pergola su cui si sta arrampicando una Parthenocissus tricuspidata e del Trachelospermum jasminoides. Passa la maggior parte del suo tempo seduta all’ombra, vicino alle Hydrangea macrophylla blu . La vanno a chiamare solo per pranzo perché sanno che lei ama osservare quello che succede nella piccola area verde del Centro Diurno. Incastonato tra edifici storici e sanitari nel centro di Chiavenna, questo giardino Alzheimer vuole essere un concentrato di ricordi.

Memoria storica del territorio che attraverso una vegetazione ricercata, permette di evocare ricordi legati al passato, ai luoghi. Ed è così che gli ospiti di questa struttura sono attentissimi a non farsi scappare i piccoli frutti di bosco maturi: Vaccinium arboreum, Rubus ulmifolius, Rubus idaeus, rigorosamente senza spine, sono diventati il punto attrattivo delle uscite in giardino durante la stagione calda. Quasi non fanno in tempo ad arrossarsi che vengono colti. Un albero di ciliegie poi, viene goduto nella sua fioritura primaverile e arricchendosi di frutti rossi essendo preso di mira da tutti: ospiti, parenti e dal personale.

Il giardino Alzheimer di questa struttura, accessibile e fruibile liberamente dagli ospiti, è stato progettato seguendo criteri specifici. Un percorso ad anello, circolare che permette di sostare in diversi punti, un gazebo sotto al quale ci sono sedie ed un tavolo è spazio per pranzi e merende; la pergola è un salotto all’aperto. Lungo il percorso realizzato con pavimentazione antitrauma, oltre alle due aree di sosta, a qualche panchina, è disposta la vegetazione. Nel centro del prato una Betulus pendula crea ombra ed è riferimento perché è l’unico albero di quest’area di 300 mq.

Numerose sono le casette sparse per attirare i passerotti e gli ospiti hanno preso l’abitudine di richiamarli lasciando su appositi ripiani briciole di pane. Il giardino è così popolato di uccellini e dunque anche di gatti che li rincorrono (!) e che sono stati “adottati” dagli ospiti diventando fonte di una pet terapy spontanea.

Le masse di colori primaverili delle Azalee japonica, dei Rodhodendron var., assieme alle nuvolate spigature fini di Erica carnea e ad una Camelia japonica dai fiori rosa, sono osservabili dall’interno del centro diurno. In particolare sono stati inseriti per ricordare una parte di quella natura spontanea che è tipica montana. Durante il periodo estivo invece, si ripropongono le fioriture colorate che vanno dal giallo dell’ Hemerocallis "Stella de Oro" al rosa della Gaura lindheimeri "Pink cloud". Una zona di aromatiche avvolge un’area di sosta e permettere agli ospiti di annusare e toccare i profumi di Thymus officinalis, Rosmarinus officinalis, Salvia officinalis, Lavandula officinalis.

Nei pressi dell’area adibita ad attività di ortoterapia, dove all’interno di cassoni rialzati vengono coltivati pomodori, peperoni oltre al basilico ed altri ortaggi di stagione, è stato inserito un lavatoio che fa le veci anche di una fontanella. A fianco a questo elemento, uno stendi panni è stato introdotto con l’obiettivo di farlo usare per svolgere piccoli gesti, lavori legati alla memoria, alla tradizione di alcune delle signore ospiti al centro. La finalità è quella di dare loro un piccolo compito da svolgere con l’ausilio del personale. E la signora Maria ama particolarmente piegare i panni, per lei è un gesto rilassante e per questo spesso viene accompagnata a raccogliere gli asciugamani e le si lascia il compito di riporli autonomamente.

In questo giardino Alzheimer, alcuni elementi introdotti hanno lo specifico intento di dare stimoli sensoriali, evocativi, nonché di rilassarsi attraverso l’identificazione di spazi specifici. Ecco quindi che il canto degli uccellini, gli acchiappasogni dislocati sotto la pergola, il suono del vento tra le foglie della betulla, l’area per fare attività di ortoterapia, i piccoli frutti e non da ultimo il lavatoio con lo stendi panni, permettono di arricchire un giardino terapeutico e di ricordare. Di non scordarsi di gesti, sensazioni, stimolazioni che sono la storia di tutti; di riprendersi un pezzo di passato vivendo il presente attraverso la natura.

| Articolo scritto per il Notiziario della Scuola Agraria|foto di repertorio| autore sconosciuto |

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